Lungi da me parlare troppo di calcio, argomento che riservo per gli aperitivi più noiosi, ma il calcio nasconde sempre qualcosa che può essere associato alla vita di tutti i giorni.
Proprio pochi minuti fa si è giocata la “Finalissima 2022” ovvero una partita inutile in un momento della stagione in cui ogni calciatore voleva andare a farsi fare le foto a Ibiza, tanto il mondiale si gioca d’inverno e tanto gli italiani non ci vanno.
Insomma, una delle classiche partite messe lì tanto per vedere di tirare su un po’ di soldi in un campionato affollato di demenziali scontri Venezia-Salernitana o Carpi-Frosinone.
Disse il saggio: “e a chi me la vendo questa partita?”. Il saggio è stato ridicolizzato e trattato come un appestato.
Quindi, anziché togliere le partite inutili da un calendario affollato, chi dirige lo sport ha ben pensato di aggiungere partite teoricamente interessanti, solo che queste arrivano dopo una stagione inutile per cui le partite interessanti finiscono per accogliere gente spompata e a cui non gliene frega più una sega.
Detto questo, la Finalissima vede di fronte chi vince la Coppa America contro chi vince l’Europeo. La finale per decidere il supercampione del mondo, una specie di Supercoppa del mondo ma che vale un po’ meno del mondiale. Sì, una partita inutile, messa lì per tirare su qualche spicciolo in più.
La partita va come va e posso solo dire che ai miei tempi se provavi a farmi un tunnel uscivi dal campo senza denti e forse senza nemmeno un piede. Invece qui arrivano tutti vivi fino al novantesimo.
Finisce la partita e le squadre si avvicinano al palco per la premiazione, chi ha vinto finge di festeggiare come da protocollo e chi ha perso finge di essere dispiaciuto come da protocollo.
Fuochi d’artificio dal tetto dello stadio e musica a tutto volume.
Primo piano sui finti festeggiamenti e parte “Freed from desire” di Gala, pezzo del 1996 preludio dell’album Come into my life del 1998 che, a dirla tutta, è stato l’ultimo anno in cui si sia prodotta musica decente.
Quanto è appropriata “Freed from desire” suonata su un campo da calcio professionistico?
Le prime parole sono:
My love has got no money
He’s got his strong beliefs
Il mio amato non ha soldi, ha la sua solida morale.
Lo state davvero cantando su un campo di calcio? Parlate di morale su un campo di calcio? Parlate di morale in un luogo in cui la morale non ha posto?
Parlate di morale e soldi di fronte a questa gente?
My love has got no fame
He’s got his strong beliefs
Il mio amato non è famoso, ha la sua solida morale.
Siamo seri? Parliamo di gente con morale, senza soldi e senza fama. A Wembley?! Stiamo parlando con gente che vive solamente di fama e gloria, gente che senza fama sarebbe a 40 anni ancora a fare l’apprendista lavavetri alle rotonde.
Want more and more
People just want more and more
Freedom and love
What he’s looking for
La gente vuole sempre di più ma lui cerca libertà e amore.
Davvero? Lo state dicendo su un campo di calcio? Sul serio?
I campi di calcio sono popolati da gente di questo livello.
Per la vostra partita inutile avete usato una gran canzone, un pezzo di tutto rispetto di cui non avete letto il testo. Lo avete messo lì solo perché fa “tunz tunz” e avevate bisogno di qualcosa per svegliare la gente annoiata da una partita inutile giocata a ritmo di amichevole dei Pulcini.
Per le prossime partite mi sento di suggerire una playlist decisamente più appropriata.
1- All’bout the money – Meja
2- Price tag – Jessie J
3- Money – Pink Floyd
4 – Money for nothing – Dire Straits
5 – Fossi figo – Elio e le storie tese
6 – Voglio una pelle splendida – Afterhours
E poi finirei tutto proprio nel momento in cui si solleva la coppa, non con la solita e abusata “we’re the champions” che se Freddy Mercury sapesse per cosa la stanno usando altro che “oh mamma mia let me go”, io finirei la premiazione con Supercafone – Piotta.
Perché proprio questa canzone?
C’è da chiederlo?