Mi arriva un’email da una casa editrice di cui non ricordo niente. Piano piano ricordo che era promotrice di un concorso che ho vinto un po’ di tempo fa e il fatto che si facciano sentire dopo un po’ di tempo mi può solo che far piacere.
Pare che abbiano intenzione di pubblicare qualcosa di mio e qui il mio ego salta sulla sedia mentre il cervello inizia già a cercare dove sta l’inganno.
L’email dice così:
Siamo andati a scandagliare negli archivi dei maggiori Premi letterari nazionali ed internazionali, dei Concorsi indetti dai più importanti operatori del settore, nelle biblioteche come nelle librerie. Abbiamo ascoltato i consigli dei più importanti critici letterari del momento, raccolto i documentari di reti televisive e radiofoniche, consultato le pagine web, le librerie online, le classifiche degli e-book e chi più ne ha più ne metta.
ABBIAMO DECISO CHE LEI PUO’ AUTOREVOLMENTE ENTRARE A FAR PARTE DELLA ROSA DEI MIGLIORI AUTORI DI QUESTO INIZIO SECOLO.
Sticazzi! Rispondo io.
Sono ufficialmente fra i migliori autori degli ultimi 20 anni e non lo dice mia nonna o la vicina di casa, lo dice una casa editrice che è addirittura andata a scandagliare e a chiedere pareri e soprattutto “chi più ne ha più ne metta” !
Credo che sia proprio in questo modo che si assegnano i premi Nobel, si scandaglia e si chiedono consigli. Non sto nella pelle, guardo fuori dalla finestra se al mio cancello c’è già la fila di fan che mi chiedono un autografo. Oh, sono fra i migliori degli ultimi 20 anni, mica il migliore del condominio.
Sono nell’elite dei migliori autori e d’altra parte i documentari, le classifiche, i consigli e chi più ne ha più ne metta parlano chiaro. Chi sono io per andare a controbattere? Certo, sono uno dei migliori autori degli ultimi vent’anni, quindi potrei controbattere a qualunque cosa, ma oggi è domenica, ho bevuto un Barolo a pranzo e sono felice così. La rivoluzione non si fa da sbronzi. E anche un sacco di altre cose non si fanno da sbronzi, quindi, fate i bravi dopo che avete bevuto.

L’email continua con il solito “ma“, perché la mia professoressa di latino me lo diceva sempre che la parte fondamentale di ogni discorso era la “captatio benevolentiae” ovvero l’arte di portare l’ascoltatore dalla propria parte elogiandolo, facendolo sentire speciale e mostrandosi estremamente rispettosi anche se di lui si pensa che sia un idiota.

Quindi dirmi che sono uno dei migliori autori degli ultimi vent’anni è il perfetto preambolo per chiedermi qualcosa in cambio.
Suvvia, signori della casa editrice, sono tutto orecchie, ma fate presto che noi scrittori famosi abbiamo da fare.
Non lo so di preciso cosa abbiamo da fare, non sono mai stato famoso, ma qualcosa me lo troverò con tutti i soldi che uno dei migliori autori degli ultimi vent’anni sicuramente riceverà di qui a breve.
Le nostre due pubblicazioni saranno strutturate nel seguente modo.
Ad ogni autore saranno dedicati lo spazio per una opera (la sceglie l’autore stesso tra quelle di maggior successo o che piace di più o che vuole comunque inserire nella pubblicazione), il proprio curriculum letterario ed una fotografia.
Le due pubblicazioni avranno un prezzo di copertina accessibile a tutti: euro 10,90.
Quale impegno avranno gli autori nel nostro progetto per il 2021?
Semplice: inviarci il loro curriculum letterario, una poesia e/o un racconto scelto tra quelli più noti/premiati/di successo/ (formato word e pdf ), una fotografia e l’impegnativa ad acquistare almeno 15 copie del volume scontate del 10% sul prezzo di copertina (a parziale copertura delle spese di edizione, promozione e distribuzione, assegnazione dei codici ISBN, del relativo codice a barre e codici correlati per le pubblicazioni on-line, ISBN-A, servizio di deposito DRS e ISBN Express e diritti segreteria).
Un momento. Io sono uno dei migliori autori degli ultimi vent’anni e non mi dedicate uno speciale solo su di me, interviste, documentari sulla mia vita, una biografia un servizio fotografico e non mi invitate in una suite nella Playboy Mansion?!
Avete bisogno che io via mandi un racconto a mia scelta e poi vi compri almeno 15 copie dell’antologia. Antologia?!
Voi mi volete pubblicare in mezzo ad altri autori? Non sono più così speciale, quindi? Sono solo uno dei tanti?
“Te l’avevo detto”. Dice il mio cervello al mio ego ormai sopraffatto dallo sconforto.
Signora casa editrice di cui non faccio il nome solo perché agite talmente da cazzari che è meglio dimenticare la vicenda al più presto, voi mi chiedete un racconto da pubblicare insieme ad altri e mi obbligate a comprarlo. In tutto questo io cosa dovrei guadagnare?
Sono uno dei migliori degli ultimi vent’anni e secondo voi regalo le mie preziose opere? Oh me l’avete detto voi che sono preziose, avete le prove che io sono senza dubbio uno dei migliori degli ultimi vent’anni e provate un po’ a chiedere a Eva Green se viene a fare l’albero alla recita della vostra scuola e vediamo se lo fa gratis. Ma soprattutto vediamo se vi risponde al telefono. Anzi, se avete il suo numero di telefono, passatemelo che potrebbe essere l’occasione della mia vita. Grazie.
Signora casa editrice innominabile perché se vi nomino sarebbe una roba ai limiti del bullismo, voi raccogliete racconti da autori che abboccano ai vostri elogi, li mettete su un libro e pubblicate. Il lavoro lo fanno gli altri e vi siete garantiti la vendita di 15 copie per autore. Immagino che un’antologia come minimo 20 racconti dovrà pure averli (quindi io sono fra i primi 20 autori, non male, dai), quindi voi senza muovervi dal divano avete venduto 300 copie per ogni volume. Non è molto, ma è comunque tanto per aver fatto niente.
Signora casa editrice, io con 14 copie di un’antologia di cui non mi frega niente cosa ci dovrei fare? Dovrei andare in giro a venderle? E come le presento? Posso dire “questa è l’antologia dei migliori autori degli ultimi vent’anni perché abbiamo scandagliato chi più ne ha più ne metta e li abbiamo scelti così”?
Nel’email segue il pippone che a scanso di equivoci sottolinea che la casa editrice non è un editore a pagamento. Il concetto di pagamento vacilla e non capisco cosa ci sia di diverso da pagare per pubblicare un romanzo comprandosi le proprie copie e pagare per comprare le proprie copie di un’antologia in cui vengo pubblicato.
Ci dovrà pur essere una sottile differenza. Non la vedo nonostante io sia uno dei migliori autori degli ultimi vent’anni.