Il sexy shop

Sotto casa mia circa 10 anni fa hanno aperto un sexy shop. Tutto molto discreto, niente cose strane esposte in vetrina, solo qualche costume non più strano di normali abiti che vengono considerati indossabili. E a volte la differenza fra “design” e “stronzata” è davvero sottile.

Ci passo davanti tutte le mattine e tutte le sere, non ho mai visto un grande traffico e solo ogni tanto qualcuno che di fretta entrava e di fretta usciva. A volte dei ragazzi che sbandieravano l’acquisto di qualche assurdità da addio al celibato. Il negozio però è rimasto aperto per 10 anni, quindi, in qualche modo, la clientela girava parecchio. O, almeno, abbastanza.

Solo qualche settimana fa il negozio ha chiuso. E dopo 10 anni non è detto che sia fallito, semplicemente potrebbe essersi trasferito o il proprietario essersi dedicato ad altre attività.

Ieri passo davanti all’ormai ex sexy shop e le luci all’interno sono accese, dalla vetrina escono colori accesi mai visti, non c’è il solito buio e quelle tende rosse a impedire la visuale all’interno, ci sono persone che si muovono e non sono bambole gonfiabili animate.

Ripasso più tardi.
C’è ancora gente e le luci sono accese.
Mi fermo. Mi avvicino guardandomi intorno, che non si sa mai ci sia la maestra delle elementari che mi vede entrare dentro al sexy shop con un cappuccio in testa e una sciarpa sul naso. Cappuccio e sciarpa mi servono perché fa freddo, ehi signora maestra, ci sono 3 gradi, come devo andare in giro? Ehi signora maestra, fatti gli affari tuoi!

Le luci dall’interno illuminano il marciapiede. Il sexy shop è diventato un negozio di palloncini, festoni di compleanno, caramelle.
All’interno bambini scelgono gli addobbi per la loro festa e nonne preparano calze della befana.

Tutto all’improvviso ha senso.

Anche il negozio è invecchiato. Da negozio di trasgressioni e di grandi serate è diventato un negozio di domeniche pomeriggio a rincorrere gente che continua a tossire mentre urla e si lancia oggetti. I clienti di questo negozio prima si accoppiavano usando buffi oggetti, adesso, invece, discutono sulla qualità del lievito della torta di compleanno.

Un negozio che si è evoluto, è cresciuto e ha modificato il suo target. Un negozio che ha fatto una scelta consapevole e ha cambiato tutto il suo modello di business da cima a fondo.

O forse, semplicemente, un negozio in cui qualcosa è andato storto nel momento sbagliato.
Per fortuna che non ci ho mai comprato preservativi.

 

Lascia un commento