Ricevo oggi un proposta di contratto editoriale dalla Kimerik edizioni. Salto sulla sedia, sorrido, rido.
Forse avevo mandato “La scatola del tempo“, ma nemmeno lo ricordo da tanto tempo che è passato.
Non importa, penso solo che sto per diventare ricco e famoso grazie a una casa editrice. Anche se non la conosco e chissà come sono finito sul loro sito a spammare un libro scritto da poco e senza uno straccio di revisione. Inizio a pensare a dove mettere la piscina e faccio un giro su internet per cercare la mia nuova Bugatti.
Leggo il contratto e forse non potrò permettermi nemmeno la Bugatti della Bburago:
9) TIRATURA RISERVATA ALL’AUTORE
a) L’autore si impegna all’acquisto di un numero minimo di copie indicato di seguito e non avrà più nessun altro obbligo di acquisto copie:
35 copie Editing – Promozione – Consegna € 810,00 IVA INCLUSA
Smetto di ridere e ci penso un attimo.
Fermi tutti. Un libro che voi vendete a 16€ volete farlo comprare a me a 23€?
Ma soprattutto… 23€? Cos’è un tomo universitario? Lo stampate in carta di papiro egiziano vergata a mano dagli scriba del faraone?
E ditemi, gli imprenditori siete voi o sono io? Perché qui il rischio di impresa me lo sto assumendo tutto io visto che vi pagherei, non solo le mie copie, ma anche quelle che voi andrete a vendere. Cioè, in poche parole, io vi paro il culo con i costi di stampa. A voi questa operazione costa zero e rende 810€.
Signori della Kimerik edizioni, esiste davvero qualcuno che vi dà dei soldi?
È lecito che ci proviate in un’economia di libero mercato, ma è altrettanto lecito che si sappia quel che fate, cancro dell’editoria che non siete altro.