La perturbazione

Dal sito della Treccani, la perturbazione è

L’atto, il fatto di perturbare, o di essere fortemente turbato; confusione, scompiglio, sconvolgimento

Vado a leggere le previsioni del tempo, devo sapere cosa succederà non perché io avrò chissà quali meravigliose escursioni, ma semplicemente perché almeno so come organizzarmi la settimana fra lo stare fuori e lo stare in ufficio. Questioni logistiche del mio corpo, insomma.

Ci sarà una “perturbazione”, sembra proprio che arriverà una perturbazione, cioè uno sconvolgimento, uno scompiglio nel clima. Un cambiamento, in sostanza. Un cambiamento piuttosto rilevante, se vogliamo essere precisi.

Qualunque cambiamento potrebbe essere una perturbazione e invece non sembra che sia così.

Quando c’è il sole “torna il sereno”, quando fa freddo o piove “arriva la perturbazione”.

Come se lo stato normale delle cose fosse sempre e solo il cielo sereno, come la serenità fosse obbligatoria e tutto il resto fosse uno stato alterato delle cose.
Dobbiamo solo avere il sole, tutto il resto è perturbato, confuso, nello scompiglio.

E poi capitano delle estati infuocate in cui si rovinano mesi di lavoro nei campi, si prosciugano i fiumi, restiamo senza acqua.
Ma quello va bene, quella non è una perturbazione, non è uno scompiglio. Si chiama al massimo “ondata di caldo”. Il cielo sereno è quello che vogliamo, la perturbazione è altro, non importa se a me piace di più stare in casa a guardare le gocce di pioggia che si infrangono sul vetro della finestra o guardare un cielo nuvoloso con sfumature di grigio che si perdono fino all’orizzonte.

Dobbiamo essere felici, o almeno fare finta di esserlo, altrimenti non siamo normali.

Ecco cosa ho imparato dalle previsioni del tempo.

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