La Strafrancigena annullata

Avevo in programma di cimentarmi in un’altro evento di alpinismo di un certo livello, la Strafrancigena 2019, camminata di 52km lungo la Via Francigena sulle orme dei pellegrini timorati di una qualche divinità e che non avevano niente da fare.

Mi ritrovo al ritiro del pettorale con la Vichinga, una dei compagni di viaggio della Grande Trekking. Questa volta il Karateka è alle prese con la vendemmia e il Boscaiolo è scomparso.

Facciamo un briefing mentre il figlio della Vichinga tocca tutto quel che vede, sposta, toglie, rimette, svuota il pacco gara, perde dei pezzi, li ritrova e li perde di nuovo.

Ci dobbiamo vedere il giorno seguente sotto casa mia, partenza per la stazione, lasciamo lì la macchina, prendiamo il treno e poi si torna a piedi. Perfetto.

Facciamo i biglietti del treno mentre il bambino tocca pulsanti, la biglietteria emette dei bip strani, mi si blocca il bancomat con la tessera delle ferrovie e dobbiamo ricominciare tutto da capo.

Prima di salutarci passiamo a fare rifornimento di gel energetici per far fronte alle fatiche della scalata. Il figlio tocca dei barattoli di proteine e gli spunta un bicipite su una spalla.

Rientro a casa e preparo lo zaino.

Calzini tecnici, maglia termica, pantaloni anti strappo. Giacchetta ad alta visibilità per i tratti pericolosi, impermeabile per eventuale pioggia. Butto dentro anche tutto il mio arsenale di alimentazione composto da scorte proteiche, amminoacidi, Huel e gel energetici che verranno consumati ogni 8 km circa.

Osservo soddisfatto il mio zaino bello gonfio di tutta l’attrezzatura. Pregusto già la gioia dell’arrivo, la piazza gremita, gli applausi. Già mi immagino lungo i sentieri viscidi, sulle pareti di roccia, già vedo la Vichinga arrancare con le sue bacchette da camminata nordica puntate a casaccio sul terreno.

Suona il telefono. È lei che mi chiama. Cosa vuole?

“Pronto”, rispondo.
“Oh”
“Eh”
“Domani non si va”
“Perché”
“Piove”
“Gli fa una sega la pioggia all’uomo ragno”
“Ma i fulmini sì”
“Ah”
“Eh”
“E allora?”
“Si sta a casa”
“Ah”
“Eh”
(non siamo due tipi molto loquaci)

E quindi tutto rimandato alla prossima. Leggo il sito della manifestazione e la prossima sarà il prossimo anno.

Io e la Vichinga saremo più vecchi di un anno, il karateka sarà palestrato e più pesante di prima. Non ce la faremo mai.

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