Mia figlia vuole fare la youtuber, il segreto per dissuaderla (o almeno farla ragionare)

C’è un essere umano molto basso che si aggira per casa mia sporcando, demolendo e monopolizzando la televisione.

Spesso mi sveglia la mattina saltandomi sulla schiena, apro gli occhi con l’ausilio di una pinza e chiedo,
“Chi sei?”
“Sono tua figlia”
Mater semper certa, pater numquam
“Eh?!”
“Non importa”

Ieri abbiamo avuto una discussione su cosa vorrà fare da grande. Fino a poco tempo fa aveva in mente di diventare una veterinaria, poi ha pensato di “fare quella che lavora con gli insetti”. Credevo volesse fare la cuoca in un ristorante cinese e le ho regalato un wok tradizionale in acciaio.

Ieri mi ha detto che vuole fare la youtuber.

Mantengo un certo contegno, probabilmente la stessa sensazione di assurdità l’hanno provata i miei quando alla stessa età ho detto loro che volevo fare il benzinaio perché mi piaceva l’odore della benzina e non si faceva niente tutto il giorno.

Assumo l’espressione seria da adulto che non ha mai sniffato benzina in vita sua.
“La youtuber? Ehhhh non è mica facile”
“Ma come no?”
“C’è da studiare tanto”
“Ma no… basta fare i video”
“Bisogna studiare marketing, copywriting, storytelling e anche un po’ di regia”
“E cosa sono?”
“Devi studiare le parole giuste da dire, mica fai un video a caso. Devi recitare”
“Come gli attori?”
“Come gli attori”
Guarda per terra, seria. “Posso imparare a fare l’attrice”
“Brava. Bisogna studiare tanto. E poi cos’altro sai fare?”
“I vidii” (plurale di video)
“I video”
“Sì”
“Ma tutti sanno fare i video. Devi saper fare qualcosa che nessuno ha ancora fatto o che nessuno sa fare bene come te”
“E come si fa?”
“Bisogna studiare il settore, fare un’analisi del pubblico e su come generare leads su ogni segmento di pubblico a cui ti rivolgi”
“E tutta questa roba la dicono a scuola?”
“In alcune scuole sì”
“Allora devo studiare in quelle scuole”
“Sì”
“Quanto devo studiare?”
“Tanto, tanto.”
“No, dai, allora voglia fare la gelataia”

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