Partiamo malissimo. Il titolo.
L’originale è “the power” e in italiano lo hanno tradotto “ragazze elettriche”.
Si intitola “the power” perché qui si parla del potere, la storia dell’elettricità è solo superficiale. Solite traduzioni fatte col culo.
Andiamo avanti.
Scrittura pessima, pieno di “dice”, “risponde” e quelle cose orribili come “sente di aver paura”, “è emozionata”.
Non sai come mostrare che un personaggio prova una certa emozione? Ok, scrivi cronaca, non romanzi, per il bene del mondo.
Questo tipo di scrittura è accettabile fino alla seconda media.
Resisto e vado avanti perché qualcosa di buono sembra esserci.
Non è nei personaggi che sono tutti forti già dall’inizio, sanno cosa vogliono e lottano senza trovare particolari resistenze. Ottengono tutto al primo colpo. Certo, hanno parecchie sfighe tipiche “da donna” e che spiegano cosa deve cambiare nel mondo reale. Sfighe che tutto sommato non le condizionano più di tanto, anzi, le rendono più forti anziché affossarle e costringerle a cambiare in meglio.
Invece Tunde, il ragazzo, ha un culo pazzesco e si salva sempre per caso.
Resisto ancora, le cose iniziano a schiarirsi un po’.
Il libro è introdotto da una lettera in cui un tizio spedisce il libro a una amica per una valutazione.
“Ragazze elettriche” si svolge su due livelli.
Il primo è quello in cui il tizio scrive il libro. In quel livello la società è comandata dalle donne perché hanno il potere di lanciare scariche elettriche, gli uomini si occupano della casa e crescono i figli oltre che a essere decimati perché poco utili.
Nel secondo livello, quello in cui si ambienta la storia, si ripercorrono gli anni in cui il potere delle ragazze ha iniziato a manifestarsi, fino ad arrivare agli ipotetici giorni nostri. Come se fosse una ricostruzione storica degli eventi, tanto che nel finale la destinataria del libro muove alcune critiche proprio sulla fedeltà storica della narrazione.
Si parte in un mondo uguale al nostro, piano piano le ragazze iniziano a sviluppare il potere di fulminare chi vogliono. Da lì tutte le donne avranno questo potere e ribalteranno la società.
Inizio lento, succede poco e la scrittura tecnicamente scarsa non facilita la lettura.
Poi la storia si fa un po’ più interessante poco prima della metà.
Iniziano a crearsi le sette religiose, maniaci che vedono divinità e parlano con gli spiriti mentre dall’altra parte si schierano imbecilli che vedono complotti ovunque e si mettono contro ai religiosi di cui sopra. Idioti gli uni contro gli altri, tifosi di una o dell’altra fazione.
Ah, la nostra comfort zone quotidiana.
Tutti talmente rincoglioniti che nella battaglia “uomini contro donne” ci sono uomini che stanno dalla parte delle donne e donne che stanno dalla parte degli uomini. Non ci si capisce niente, ed è questo il bello.
La società reale come la conosciamo noi fa schifo, quella che si sta costruendo nel libro fa schifo allo stesso modo. Non è né migliore né peggiore, è solo una schifezza fatta di abusi, farneticamenti, violenze, minacce, fanatismi. Uguale a come è adesso, solo che la forza ce l’hanno in mano le donne. Letteralmente in mano visto che è con le mani che fulminano chi vogliono.
Donne che in origine volevano opporsi agli uomini, alla società patriarcale, a tutte le ingiustizie e che alla fine la trasformano in una società matriarcale ancora peggiore di quella che c’era prima. Con peggiori ingiustizie e ancor più violenza.
Il libro parte male per uno stile di scrittura infantile, ma poi si riprende con una storia che da un punto di vista della sceneggiatura è piuttosto semplice, tutti i personaggi sono lineari nel loro percorso e non hanno nessuna difficoltà nel seguire il loro obbiettivo, anzi, non sembrano avere obbiettivi reali, sembrano seguire il corso degli eventi un po’ a caso, alla cieca.
La storia, semplicissima, in realtà racconta qualcosa di più profondo. Racconta di come l’essere umano faccia schifo un po’ come fanno schifo tutti gli animali. La natura è un posto ostile in cui vince sempre e solo la forza, inutile raccontarci le favole.
In questo mondo che non si può definire né distopico né utopico ma solo ucronico emerge che chiunque abbia una supremazia in termini di forza rispetto a qualcun altro prevale sempre e non esita a usare la sua forza per abusare del più debole.
Su questo libro ci sono recensioni e articoli che inneggiano al femminismo, articoli, dunque, scritti da chi il libro nemmeno lo ha aperto, da chi non ha capito una mazza di quel che ha scritto l’autrice.
Il libro dice “gli umani fanno schifo”, non dice “vorrei tanto che fossero le donne a comandare”. Perché queste donne che comandano portano avanti un mondo di illegalità, droga, violenza, guerra, corruzione. L’autrice ha una pensata geniale: diamo una possibilità alle donne e vediamo cosa succede. E alla fine succede che non è cambiato niente, il mondo fa schifo come prima.
Insomma, l’idea c’è, è davvero un bella idea, si poteva scrivere molto meglio e poi qualcuno avrebbe potuto tradurre il titolo decisamente meglio.
C’era la possibilità di creare un capolavoro di fantascienza e invece è rimasto un libretto che andava pompato dai media. Ma pompato dai media vende pure il libro di quel razzista che gioca ancora con i soldatini e lo hanno fatto generale.
Per concludere: aveva fatto un fiore, ma ci ha cagato sopra.
Hai mica visto la serie TV pubblicata da Amazon Prime Video ? 🙂
Eh sì. Purtroppo sì.