Ho resistito 130 pagine poi ho dovuto abbandonare. Recensione a metà perché era impossibile andare avanti fra ragazzini che rischiano la vita e invece stanno a pensare ai pettegolezzi come se fossero nella piazzetta del paese.
Un libro che sta a “Hunger Games” come “Selvaggi” sta a “Castaway”. Ecco, tanto per dirne uno.
Siccome a un certo punto non si capisce cosa ci facciamo quei ragazzi dentro a un bunker, allora parte lo spiegone sotto forma di messaggio top secret che viene dalla direzione del “gioco”. E così, in una pagina, tutto è chiarito senza particolari sforzi.
Dialoghi banali, frasi fatte, personaggi che “dicono-sibilano-mormorano-ribattono-rispondono”. C’era bisogno di mettere il “tag” a ogni frase?
Un regime spaventoso che uccide e fa sparire tutti gli oppositori e c’è gente che mette su proteste di piazza. Siete scemi? Vi meritate di finire in un bunker.
E questo libro merita di finire lontano da casa mia.